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Comune di Milano: ritira il Master Plan!

Nei giorni scorsi, sul portale de “Il Giorno” è comparso un articolo dal titolo: Sea in vendita, Pisapia frena: “E’ solo l’ultima scelta” [LEGGI]

La questione delle quote SEA è spinosa, molti nella maggioranza comunale sono contrari e di fatto nulla è stato ancora deciso. Qualcuno (ma non l’assessore regionale ai trasporti Raffaele Cattaneo che per altre ragioni si oppone alla vendita) vede nella possibilità di una vendita un via libera alla terza pista e alla realizzazioni di parti, anche se non tutte, del Master Plan. Pare che la brughiera faccia gola a molti, che molti vogliano farla scomparire senza nemmeno averla conosciuta.

Il problema? Non si sa nulla ma appare chiaro che per il momento a Palazzo Marino i problemi sono ancora altri, la terza pista non è al momento una priorità e nel frattempo tutto è in stand by. Si spera in una presa di posizione più chiara da parte di Pisapia, posizione ancora incerta per le difficoltà in cui versano i bilanci comunali. In ogni caso la cessione di una parte delle quote Sea a Gamberale ha creato una liquidità non indifferente. L’ultima ratio non può però essere la cessione di parte di queste quote (perdendo la maggioranza e quindi il potere decisionale) a privati che potrebbero non tener conto non solo dei problemi ambientali e sociali (ambiente e società non sono tra loro separabili) delle realtà di paesi interessati dalla presenza dell’aeroscalo, ma anche dei connessi risvolti occupazionali…Questa è una situazione complessa e per il momento bloccata. Ci sarebbe da essere pessimisti! Una domanda però sorge spontanea; il nuova sindaco ha cambiato radicalmente il PGT e bloccato le speculazioni nel Parco Sud: potrebbe forse condannare a morte uno dei più bei parchi non solo lombardi ma nazionali? Staremo a vedere.

La prima vendita ha contribuito a tappare i buchi nel bilancio, e il bilancio del Comune di Milano è forse il vero problema della Giunta Pisapia che sta cercando di gestire in qualche modo la pesantissima eredità delle precedenti giunte che hanno governato Milano negli ultimi anni.

Alle porte poi c’è Expo 2015, e il fatto di non poter sforare il Patto di Stabilità. Il Governo nazionale su quest’ultimo punto dovrà pronunciarsi a breve onde evitare di mettere in serie crisi la realizzazione di tutta una serie di opere, soprattutto in Milano città che fanno parte del pacchetto Expo.

Parallelamente emerge in maniera evidente che l’operazione celata dietro il nome Master Plan è una grande “speculazione edilizia”, forse la più grande speculazione edilizia degli ultimi 40-50 anni in Lombardia.

Una speculazione celata dietro il nome dello sviluppo aeroportuale. Ma leggendo le carte, analizzando il Master Plan di aeroportuale si trova veramente poco.

Ma cosa potrebbe fare Milano come azionista di maggioranza? Palazzo Marino potrebbe favorire il procedimento di VAS (valutazione impatto ambientale strategica) trasmettendo l’idea che la terza pista non solo non serve a livello economico (e che al limite un’alternativa ci sarebbe) ma che il Parco non è un vincolo bensì un valore aggiunto! Difficile da capire per chi ha una visione dei territori di tipo “matematico” (nel senso non dispregiativo nei confronti delle scienze matematiche, ma per indicare un approccio unilaterale ai nostri territori, considerati alla stregua di merci di scambio).Oppure, ancor più definitivamente e ragionevolmente, sarebbe sua facoltà ritirare il Master Plan interrompendone l’iter, dichiarandolo decaduto. Il secondo passo dovrebbe essere quello di convocare e ufficialmente formalizzare la nascita del Tavolo Malpensa tra Comuni del territorio, Sea, Comune di Milano, Parco del Ticino e per la prima volta potrebbero entrare le associazioni di categoria (Piccole e medie imprese ed Artigiani e le Associazioni ambientaliste.

A questo Tavolo spetterà il compito di pensare al domani, sostituendo la logica dello sviluppo con espansione con la logica dell’efficienza e della razionalità: USO AL MEGLIO CIÒ CHE HO.