Abbiamo letto su un quotidiano locale le ultime dichiarazioni del Presidente di turno del CUV, Dimitri Cassani e non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra contrarietà.
Innanzitutto ci chiediamo se tutti i Sindaci sono sulla stessa linea di pensiero.
Veniamo subito all’aspetto più amministrativo. Occorre precisare che la parola e la decisione finale spetterà alla Commissione Nazionale Via/Vas e NON ad Enac. Questa è la procedura, che non è cambiata rispetto al passato. Del resto, se la decisione finale spettasse a Enac perché fare una VIA quindi, se Enac può sostituirsi agli Enti Locali, al Parco del Ticino nella programmazione di un territorio che non è suo? Perché fare delle Osservazioni se poi alla fine sarà Enac a decidere? Varrebbe la pena ricordare anche il passato, proprio perché abbiamo visto come anche di fronte al parere positivo di Regione Lombardia la Commissione Nazionale abbia espresso il proprio parere ambientale negativo.
Sulla “supercompensazione” ne abbiamo già scritto; ci auguriamo che i Sindaci siano in grado di distinguere la diversità ecologica e ambientale tra la perdita e la contropartita e non ci si fermi ad una semplice questione numerica. Che si ascoltino almeno i tecnici e il Direttore del Parco del Ticino se gli esperti ambientali che fanno parte del mondo ambientalista, delle associazioni e dei Comitati non sono ritenuti interlocutori credibili.
Rispetto agli impegni di SEA sottolineiamo prima di tutto che a quanto ci risulta si tratta di impegni presi solo a voce. Non si può credere a qualsiasi cosa ci venga propinata.
Tipo questa famosa centrale da fonti rinnovabili, da farsi nella zona della Terza Pista con la conseguente rinuncia a questo progetto. Esiste qualche documento scritto e giuridicamente vincolante per SEA dove si dice che rinuncerà alla Terza Pista?
Lo stesso dicasi per il progetto di recupero e riqualificazione della Brughiera. La proposta avanzata da SEA nel Master Plan 2035 è priva di qualsiasi validità scientifica ed è ben lontana dal raggiungere gli obiettivi di conservazione e salvaguardia della Brughiera. Aspetti tra l’altro già esposti nelle osservazioni presentate dal Parco, dalla nostra Associazione e da altre realtà scientifiche.
Considerazioni e rilievi che hanno fatto parte anche della relazione conclusiva sul precedente Master Plan dove rispetto al consumo irreversibile della Brughiera e di un suo recupero in alcune parti era stata la stessa Commissione Nazionale Via/Vas a porre l’attenzione sull’assoluta inefficacia degli interventi proposti da Sea. Interventi che, guarda un po’, sono gli stessi presenti nel Master Plan 2035.

Se Cassani avesse partecipato al convegno di inizio maggio a Somma Lombardo, avrebbe potuto ascoltare dalla viva voce della Professoressa Assini che si stanno “sperimentando” adesso alcune pratiche per la conservazione degli habitat di brughiera e che quindi al momento non c’è certezza scientifica e che l’Unione Europea sta finanziando questo progetto per avere una traccia operativa, scientificamente valida, per conservare questi habitat. Azione che passerà e si potrà applicare sulla Brughiera di Lonate e Malpensa solo se questa diventerà un Sic/Zps, così come proposto dal Parco nel 2011, ma stoppato volutamente da Regione Lombardia (e dimenticato evidentemente da alcuni Sindaci).
Sarebbe interessante poi sapere da Cassani quali siano le basi scientifiche che lo hanno portato a dire “anche sulla Brughiera c’è un grosso intervento di riqualificazione che porterebbe certamente dei benefici”.
Rispetto poi alla questione rumore e rumore notturno varrebbe la pena chiedere, come CUV, un aggiornamento degli studi Hyena, Salus Domestica e un approfondito aggiornamento degli Studi epidemiologici che proprio il Comune di Casorate aveva richiesto e ottenuto e che aveva messo in evidenza una situazione tutt’altro che rosea.
Per tutti questi motivi, in assoluta sincerità, avremmo decisamente preferito leggere ben altre considerazioni da parte del Presidente di turno del CUV.