Posts Tagged ‘Rete’

Domenica 20 marzo, Salviamo la Brughiera!

Carissime amiche e carissimi amici, vi invitiamo a partecipare a questa camminata. E’ l’evoluzione 2.0 della “Camminata di Primavera” che negli scorsi anni “apriva” gli eventi dell’anno.

Ecco perchè, con le realtà associative con cui avevamo organizzato il Bioblitz lo scorso 19 dicembre, abbiamo deciso oggi di proporvi questo nuovo evento.

Trovate tutte le informazioni per partecipare nel volantino…e come sempre fatelo girare e invitate i vostri amici e conoscenti.

Iscrizione obbligatoria, entro il 19 marzo, a salviamoilticino@libero.it

Quota di partecipazione 5 € (assicurazione)

Vi aspettiamo

Mettiamo i puntini sulle i

Abbiamo visto e letto l’articolo che vi alleghiamo e ci sembrava corretto fare alcune puntualizzazioni, anche perché riteniamo che la narrazione della faccenda dei progetti di espansione dell’aeroporto di Malpensa meriterebbe una certa equidistanza dal gestore aeroportuale. Il rischio infatti è quello di prendere per vero solo quello che viene da una parte e rubricare sciocchezze o inesattezze le voci che arrivano da altre parti.

La prima precisione riguarda la terza pista. Se è vero che non è tra le opere previste direttamente nel Master Plan 2035, è altrettanto vero che i terreni su cui SEA la vorrebbe realizzare vengono magicamente blindati e “messi in cassaforte”. Anzi, le strutture che sono previste in quelle aree saranno da abbattere proprio in previsione della terza pista.

Il sogno dei 60 milioni di passeggeri previsti nel vecchio Master Plan dev’essere ancora un punto di riferimento di Sea, visto che nelle Integrazioni (INT-002 pag.40, INT-003 Pag.5, INT-004 pag.14, INT-006 pag.24 e nel SIA-P3_alternative Cap 3.1.2.6 pag. 50) conferma che quelle aree dovranno essere lasciate libere per la terza pista. Non una riflessione sull’andamento del traffico a fronte della crisi socio climatica ambientale e della pandemia che stiamo vivendo, ma una sola certezza: dopo il 2035 la terza pista sarà necessaria, per cui oggi blindiamo i terreni che ci serviranno per costruirla. Questo con buona pace di chi dice che la terza pista non c’è più.

Interessante poi lo stupore di SEA rispetto alle posizioni e le osservazioni giunte dal territorio, soprattutto se lette ripercorrendo il confronto avuto con il territorio. Confronto non significa accordo, ma questo aspetto a SEA forse è sfuggito. Va sottolineato il fatto che il confronto è avvenuto sì, ma senza una vera partecipazione di tutti gli stakeholder, prendiamo atto che a quanto pare esistono interessi di serie A, B, C e… Z e il parere di Z non interessa, purtroppo!

Rispetto al concetto di sostenibilità invece, lasciateci dire che il progetto è tutt’altro che sostenibile. Abbiamo notato da questo punto di vista una continuità con il precedente Master Plan. Se io costruisco una fotografia del territorio (prima di realizzare le opere) e lo descrivo come un territorio dove non ci sono problemi di inquinamento atmosferico, dove gli aerei non producono rumore, dove la qualità della vita è eccellente è logico che posso sostenere che il potenziamento non avrà conseguenze negative su aria, acqua, uccelli, etc.

Anzi se racconto poi, inventando habitat ad hoc, che la brughiera è degradata e che l’unica soluzione è coprirla di cemento e asfalto capite bene che la sostenibilità va a farsi benedire.

Il top lo si raggiunge nel momento in cui, sempre parlando degli habitat di brughiera degradata (che non esiste) ma anche di quella sana, si citano come uniche minacce le specie arboree invasive e non i capannoni che cancelleranno in maniera irreversibile sia la parte sana sia quella degradata (che non esiste).

Ci saremmo aspettati più serietà, anche a fronte delle osservazioni presentate, che almeno per quanto ci riguarda non hanno ricevuto risposte.

Dall’articolo infine emerge anche una logica ricattatoria: o si fa questo oppure crolla tutto! Una visione che non è assolutamente sostenibile, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche da un punto di vista economico. Chi, anni fa, aveva definito una “asinata” questo progetto aveva assolutamente ragione!

Riemerge qui una considerazione che abbiamo sempre sostenuto dall’inizio e che SEA, ma anche altri soggetti istituzionali, hanno volutamente e sempre ignorato:

si faccia una Valutazione di Impatto Ambientale Strategica VAS sui piani e programmi di sviluppo aereo, stradale e ferroviario che hanno nell’Aeroporto di Malpensa il fulcro strategico e si stabilisca una volta per tutte quali opere sono sostenibili da un punto di vista economico, sociale e ambientale e si stabilisca quanto questo territorio è in grado di sopportare in termini di inquinamento atmosferico, rumore, consumo di suolo, perdita di biodiversità etc.

La questione di fondo è che questi strumenti (VIA, VAS, VIS, VIC) nel resto dell’Europa sono utilizzati per raggiungere uno sviluppo economico sostenibile, mentre da noi sono visti come dei limiti per lo sviluppo economico (“la VAS non è la Bibbia” sosteneva e sostiene Raffaele Cattaneo, Assessore Regionale all’Ambiente, che in maniera poco credibile gira nei convegni a parlare di quanto la Regione sia attenta alla biodiversità).

In Lombardia invece si preferisce di gran lunga una programmazione territoriale dove la mano destra non sa quello che sta facendo la mano sinistra, dove le opere entrano in conflitto tra loro (tratta Milano – Roma Aereo vs Alta Velocità) oppure si progettano opere inutili come il collegamento ferroviario MalpensaT2 – Gallarate.

La parte non accettabile di questo ricatto è racchiusa nelle ultime righe dell’articolo, dove emerge che tutta una serie di impegni economici di SEA verso il territorio erano e sono vincolati al fatto che il Master Plan 2035 veda la luce.

Un déjàvu che il nostro territorio ha già vissuto: era il novembre del 2012 quando SEA promise 12 milioni di euro per le delocalizzazioni ma vincolando quei soldi all’approvazione del Master Plan (quello con terza pista e capannoni a vista d’occhio!). Una pagina veramente triste per chi parla di coinvolgimento del territorio e di partecipazione.

Infine i citati progetti di riqualificazione di 140 ettari di brughiera tanto sostenuti, anche da chi ha scritto l’articolo senza aver letto mezza pagina del Master Plan, se sono quelli previsti e indicati dal Master Plan 2035 sono privi di qualsiasi validità scientifica e non assicurano assolutamente il risultato del ripristino della brughiera. Lo stesso dicasi per i “poli” di fruizione del Parco del Ticino, che esistono già e sono i Centri Parco oggi esistenti e per le piste ciclabili.

Una descrizione che assolutamente non corrisponde alla realtà, quasi come la fotografia fatta da Sea per sostenere la sostenibilità del Master Plan 2035.

Il bioblitz continua…

Ve lo avevamo detto che la data del 19 dicembre era solo l’inizio…

Informiamo che il 1° gennaio 2022 il CISO, insieme alle associazioni Coordinamento Salviamo il Ticino ed Ecoistituto Valle del Ticino ODV, ha inviato al Direttore Generale-Direzione Generale Ambiente e Clima della Regione Lombardia, a) richiesta di accesso agli atti della pratica relativa all’istituzione di un nuovo Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale brughiera di Malpensa e di Lonate, e b) diffida ad adempiere.

Uno dei biotopi aperti più rilevanti della Pianura Padana per gli habitat, la fauna terrestre e gli uccelli, è la brughiera di Malpensa-Lonate Pozzolo, in provincia di Varese. Un tempo destinata alle esercitazioni militare, attività non incompatibile con le esigenze di mantenimento di habitat e specie, l’area è stata venduta dal demanio alla SEA, la società che gestisce l’aeroporto di Malpensa. Tale aeroporto ha già occupato e distrutto centinaia di ettari di ambienti di brughiera e di foresta, soprattutto con le espansioni attuate negli anni ‘80 e ’90 del secolo scorso. Oggi, la SEA vorrebbe espandere l’area destinata alla movimentazione delle merci verso la brughiera sopravvissuta, costruendo capannoni, strade, piazzali. Il tutto mentre nelle immediate vicinanze giacciono inutilizzate superfici già destinate ai medesimi usi, che potrebbero essere facilmente convertiti senza che avvenga alcuna ulteriore sottrazione di suolo.

Il CISO e altre associazioni hanno organizzato un evento informativo, concretizzatosi con un bioblitz tenuto il 19 dicembre 2021 che ha avuto molto successo e larga eco sui media nazionali e locali. L’azione non termina qui ma prosegue con azioni legali, a cominciare da questa richiesta di accesso agli atti e dalla diffida ad adempiere.

Altre info https://www.ciso-coi.it/

L’ultima Brughiera?

Per conoscere, per comprendere e per esprimere il nostro SI alla Brughiera! 

Perchè a differenza degli altri noi entriamo #nelmerito

L’associazione Viva Via Gaggio con la collaborazione di RCM Rete Comitati Malpensa organizza per Domenica 30 Agosto una visita guidata alla zona interessata dal Master Plan 2035. I partecipanti saranno accompagnati a vedere le zone di bosco e di brughiera che saranno cancellate per fare posto a 2 nuovi piazzali per i cargo, 3 moduli magazzini cargo di prima linea e 3 edifici di supporto alla logistica oltre allo spostamento del tracciato della S.P. 14 Via Molinelli. L’occasione sarà anche utile per presentare in anteprima l’habitat naturale della “Ex – Brughiera” una novità assoluta, nel panorama scientifico botanico italiano ed europeo, tra gli habitat naturali che SEA si è inventato di sana pianta. Sigh! Un Habitat naturale che viene inventato solo per dire che va cancellato per sempre e distrutto in maniera irreversibile. Sarà anche l’occasione per sottoscrivere le osservazioni al Master Plan che scadranno, salvo diverse indicazioni ministeriali, il prossimo 5 Settembre.

Nel volantino qui sotto, tutte le informazioni per partecipare!

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: