Nulla di nuovo andava costruito,
bisognava solamente restaurare ciò che il tempo
e il disinteresse generale avevano distrutto.
Prendiamo in prestito questa frase di Chiara Casciaro per raccontare la presentazione della sua tesi “La raccolta nel bosco. Ambrogio Milani e Via Gaggio” avvenuta la scorsa domenica.
Questa frase racconta il grande lavoro di Ambrogio Milani, ben descritto da Chiara nella tesi conseguita presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte.
In molti modi nel corso degli ultimi decenni Via Gaggio è stata raccontata, descritta, illustrata e fotografata, ma mai nessuno aveva approfondito così scrupolosamente e con competenza l’aspetto di Via Gaggio quale “museo a cielo aperto”.
La relazione di Chiara è stata davvero un viaggio emozionale per tutti noi. Per la prima volta il racconto si è concentrato sul valore dei reperti ritrovati ed esposti secondo precisi criteri, dei cartelloni scritti a mano scegliendo fino al colore dello sfondo, delle pietre posizionate e incise da Milani.
Un parallelo con le Wunderkammer (stanze delle meraviglie) e con il Museo dell’Ovvio della Fondazione Museo Ettore Guatelli dove la raccolta di oggetti non è fine a se stessa ma diventa una condivisione delle emozioni e degli usi degli oggetti stessi.
Un messaggio che arriva da ieri e si rivolge all’oggi e al domani.
Esperienze di raccolta di oggetti del passato, che hanno molto in comune con quanto fatto da Ambrogio Milani in Via Gaggio, un vero “costruttore di Babele” che con le proprie opere vuole lasciare testimonianza per le generazioni odierne e future.
Quei reperti, quei cartelli, con una scrittura “naif” fatti a mano, le fotografie storiche che raccontano tempi passati e infine un nuovo concetto di museo…tutto condensato in Via Gaggio.
Un pomeriggio veramente interessante che ci piacerebbe riproporre, per cui continuate a seguirci per avere tutti gli aggiornamenti.
Un ringraziamento va a Periferia Sociale che ci ha ospitato nella sua sede e ha collaborato all’organizzazione dell’evento.
Un secondo ringraziamento va a Chiara Casciaro per averci coinvolto quando la tesi era solo un’idea nella sua mente e per averci fatto trascorrere un pomeriggio veramente unico ed eccezionale.
Un ultimo ringraziamento, ma non per importanza, ad Ambrogio Milani per essere semplicemente se stesso…perchè senza il suo lavoro noi non esisteremmo nemmeno.