Posts Tagged ‘Comune di Milano’

Se son rose…

“Tra il dire e il fare”…così recita un noto proverbio.

Dopo aver letto e riletto i numerosi articoli riguardanti l’accordo tra SEA e Parco del Ticino per istituire un tavolo tecnico in modo da studiare insieme la gestione sostenibile dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa, le parole di questo proverbio ci sembrano le più adatte per commentare questa notizia.

Visto il pregresso, però, ci permettiamo di fare alcune considerazioni a voce alta per cercare di ragionare su quale sia la situazione attuale.

In primis ci sono aperte due procedure amministrative autorizzative in relazione all’aeroporto di Malpensa che a nostro parere dovrebbero essere fermate e i cui relativi progetti ritirati.

Ci riferiamo al progetto del collegamento ferroviario T2 – Gallarate e al Master Plan 2035.
Non ha senso sedersi ad un tavolo per parlare di sostenibilità dell’aeroporto senza rendersi conto dei danni ambientali e delle conseguenze sul Parco del Ticino che questi due progetti portano con sè.

Un secondo aspetto riguarda la programmazione della zona attorno all’aeroporto. Riteniamo che l’esperienza del Piano d’Area del ’99, richiamata da molte parti, sia completamente da archiviare. Questo Piano era un lungo elenco di opere proposte da privati ed enti pubblici che era stato studiato in una situazione economica, sociale e ambientale completamente diversa dalla situazione attuale.

Che senso ha richiamare o recuperare opere e infrastrutture vecchie ormani di vent’anni?

Oggi va pensato, insieme al territorio, ai sindaci e al Parco, un nuovo Piano d’Area con criteri inediti e soprattutto attuali. La crisi socio climatica e ambientale che stiamo vivendo, così come le conseguenze dei cambimenti climatici, ci devono imporre un cambio di mentalità rispetto al futuro di questo territorio.

Ci preoccupa inoltre, proprio perchè conseguente alla mentalità che ci ha condotti alla crisi che stiamo vivendo, la proposta di un rilancio di una zona logistica speciale nei dintorni dello scalo. E’ anche questa un’idea vecchia. Ve lo ricordate il precedente Master Plan? Ecco, oltre alla terza pista prevedeva una piattaforma di 200.000 mq di slp (superficie lorda di pavimento) dove era possibile insediare qualsiasi funzione tranne la residenza. Quindi una zona di capannoni per la logistica pee centinaia di ettari.

E’ veramente questo lo sviluppo che si vuole per questo territorio? Capannoni, capannoni e ancora capannoni? Inoltre occorre considerare che le merci arriveranno solo ed esclusivamente su gomma, aumentando di fatto l’inquinamento.

L’attuale crisi pandemica deve imporre nuove riflessioni e nuovi ragionamenti che sappiano veramente coniugare l’ambiente naturale del Parco del Ticino e del territorio con la presenza dell’aeroporto.

Come ripetiamo da sempre, è Malpensa che può e si deve adeguare al territorio e non viceversa come avvenuto fino ad oggi.

La Valutazione di Impatto Ambientale Strategica V.A.S. da sempre avversata da Regione Lombardia, che su Malpensa ha sempre spinto per potenziare l’aeroporto a scapito del Parco del Ticino, è l’unico strumento che sappia dimostrare quanto questo territorio sia in grado di sopportare. La si osteggia semplicemente perchè nessuna delle opere infrastrutturali previste o desiderate supererebbe una valutazione preventiva simile. E quindi si preferisce spezzettarle in piccoli lotti, o fare singole Valutazioni di Impatto Ambientale V.I.A. anche per opere distanti tra loro pochi chilometri.

Inoltre ci permettiamo di ricordare al Parco del Ticino e a SEA che dal 2011 giace nei cassetti di Regione Lombardia la proposta, corredata da analisi e valutazioni tecnico scientifiche, di istituire un nuovo Sito di Interesse Comunitario SIC e Zona a Protezione Speciale ZPS denominato “Brughiere di Malpensa e di Lonate Pozzolo”.
Ci piacerebbe che questa proposta superasse l’ostacolo di Regione Lombardia e fosse finalmente presentata all’Unione Europea.

Anche perchè se il famoso tavolo si dovrà occupare di sviluppare dei progetti di tutela della biodiversità e delle risorse naturali, tutela del paesaggio, l’istituzione del SIC/ZPS è decisamente un ottimo punto di partenza. A maggior ragione se ci si rivolgerà all’Unione Europea all’interno del progetto e dei finanziamenti del Green New Deal.

Non vorremmo sembrare utopici, ma sarebbe interessante se questo tavolo potesse prevedere anche la presenza del rappresentante del CUV insieme ad un rappresentante delle Associazioni Ambientaliste e dei Comitati presenti da decenni in questo territorio.

La narrazione tossica di questi anni ci ha a volte descritto come quelli “contro l’aeroporto”. Ogni volta ci preme ribattere che non è affatto così. Da quando esistiamo c’è una scritta che compare sul nostro sito e che da sempre è per noi un punto di riferimento nel nostro agire “Viva Malpensa fino a Via Molinelli, da li in poi Viva Via Gaggio! C’è posto per tutti e due!”

“Gamberale! Chi è costui?”

<“Gamberale! Chi era costui?” ruminava tra sè don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti>

Chiediamo scusa al Manzoni se prendiamo in prestito questa sua frase de “I promessi sposi”, ma pensiamo sia ideale per spiegare ai nostri lettori chi è Vito Gamberale, Amministratore Delegato dei Fondi Italiani per le infrastrutture (F2I), apparso prepotentemente sul palcoscenico aeroportuale italiano.

Questo post ci permetterà inoltre di spiegarvi chi sta investendo nel sistema infrastrutturale (e non solo ) del nostro paese in settori chiave come i trasporti, il ciclo dei rifiuti, l’energia e la sanità.

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Aggiornamento sui Chiarimenti

Abbiamo a disposizione tutta la documentazione preparata da SEA sui Chiarimenti al Master Plan. La documentazione è tanta e non ci è materialmente possibile caricarla tutta sul nostro blog. Pubblichiamo qui la Relazione Generale e la lettera di Accompagnamento inviata agli enti locali.

Se volete ricevere tutta la documentazione chiedetecela pure a posta@vivaviagaggio.it oppure a vivaviagaggio@gmail.com e ve la invieremo il prima possibile.

N.B.

Abbiamo sentito il Ministero dell’Ambiente, i 60 giorni validi per le osservazioni, vanno contati dal giorno di pubblicazione del materiale sul sito del Ministero dell’Ambiente

Lett_Accompagnamento

RELAZIONE GENERALE

Chiarimenti ??

In questi giorni SEA, tramite ENAC ha comunicato e spedito agli enti locali interessati della ulteriore documentazione sul Master Plan. Dopo le  INTEGRAZIONI di quest’estate ecco i CHIARIMENTI, prodotti dopo il contraddittorio dello scorso 18 Settembre.

Questo modus operandi di presentare nuova documentazione è una procedura irrituale e stiamo già verificando se sia rispettosa della normativa.

Anche in questo caso CHIUNQUE entro 60 giorni potrà presentare le proprie osservazioni.

Audizione parte II – Le non risposte di SEA

Quella di ieri, come ha ricordato il Presidente Monguzzi, era la seconda parte della Commissione iniziata lo scorso 21 Marzo. All’ordine del giorno c’era la risposta di SEA su quanto emerso nella Commissione del 21/03, quando si era svolta l’audizione del Comitato Viva Via Gaggio.

Sicuramente la seduta di ieri è stata molto più partecipata da parte dei Consiglieri Comunali di Milano, anche non membri della Commissione Ambiente. Ci ha fatto poi enormemente piacere la presenza di Gianni Confalonieri – in rappresentanza della Giunta Comunale e del Sindaco Pisapia – e di Basilio Rizzo, presidente del Consiglio Comunale di Milano.

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La provocazione prealpina – seconda parte

[LEGGI LA PRIMA PARTE]

COSA ABBIAMO DETTO:

Prima di entrare nel merito dell’intervento abbiamo fatto delle precisazioni:

«noi non siamo affetti da sindrome Nimby e non siamo quelli che sostengono che per potenziare Malpensa bisogna chiudere Linate, così come bisogna chiudere Malpensa tout court: noi abbiamo sempre sostenuto che c’è posto per entrambi e che per “potenziare Malpensa nel pieno rispetto delle regole” ci sono anche strade alternative alla costruzione della terza pista e del polo logistico con relativa espansione del sedime aeroportuale»

Mentre qualcuno ha scritto  «Da parte dei comitati, naturalmente Malpensa è la fonte di ogni male, passato presente e futuro. Diciamolo pure: dire no allo sviluppo significa rinunciare alla possibilità di creare ricchezza e decine di migliaia di posti di lavoro – dichiara il loro presidente Roger Zanesco – Sembra che siamo talmente ricchi da dire chissenefrega di Malpensa. 
Dei 330 ettari di ampliamento previsto nel Masterplan, la terza pista rappresenta una parte minimale che però sarà indispensabile se aumenterà il traffico, come tutti auspichiamo.
Favorevolissimi dunque a questa opera, mentre sul polo logistico le perplessità ci sono anche da parte nostra e siamo pronti a discuterne».

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La provocazione prealpina – prima parte

Un Comitato di privati cittadini che ottiene udienza ufficiale a Palazzo Marino a Milano per un’audizione: ve lo immaginate? Bene, noi non solo l’abbiamo immaginato, ma anche ottenuta.

Chi ci segue, qui sul blog e nelle nostre altri sedi virtuali e reali, sa come sono andate le cose. C’è chi invece non lo sa, o – peggio – finge di non sapere.

Non siamo nati ieri: sapevamo che la nostra iniziativa avrebbe generato reazioni di segno uguale e contrario da parte dei “poteri forti”. Poteri forti, ora molto indeboliti, ma pur sempre rabbiosi, là rinchiusi a trascorrere gli interminabili agonizzanti ultimi giorni nell’hangar e a difendere l’indifendibile Master Plan di Malpensa: terza pista più capannonicapannonicapannoni. 

Siccome a noi piace sempre vedere il bicchiere mezzo pieno, cogliamo spunto dalla parzialità con cui il quotidiano locale La Prealpina ha riportato la notizia della nostra audizione, per stimolare una riflessione su chi e come possa manipolare la realtà. La salvezza è non rinunciare al filtro critico della propria intelligenza. La Prealpina, che ha dato grande risalto alla posizione minoritaria di una specie in via di estinzione: i “pro terza pista”, relegando La Notizia, la nostra audizione, in una “breve di cronaca” o giù di lì nella pagina economica. No, non si fa così.

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Audizione – Il giorno dopo

Quella di ieri è stata una giornata importante per tutti i gaggionauti: finalmente siamo riusciti a varcare la soglia di Palazzo Marino e lo abbiamo fatto nella forma più ufficiale.

Dopo essere stati rimbalzati lo scorso anno da Letizia Moratti, non ci siamo persi d’animo e, nel pieno rispetto delle regole democratiche, siamo riusciti con il contributo di Mattia Calise a ottenere l’audizione.

Il nostro Walter Girardi e il presidente della Commissione Carlo Monguzzi, durante l'audizione.

Abbiamo letto in giro un pò di commenti su come siamo riusciti ad ottenere questa cosa: per chi ancora non lo avesse capito – o non lo vuole capire – precisiamo che noi, una volta saputo lo scorso mese di ottobre che le Commissioni Consiliare del Comune di Milano concedono audizione a gruppi di cittadini, Comitati, Associazioni, abbiamo presentato formale richiesta al Presidente del Consiglio Comunale e ai presidenti delle Commissioni competenti. Dopo mesi abbiamo ottenuto questa audizione.

Su come sia andata questa commissione, il video sotto parla chiaro.

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A-Day

La "copertina" dell'audizione di oggi

21 Marzo 2012, questo è il nostro A-Day, il giorno dell’Audizione. Audizione a Palazzo Marino, Comune di Milano. Ad ascoltare, la  Commissione Mobilità, Ambiente, Arredo Urbano, Verdepresieduta dal Consigliere Carlo Monguzzi.

Ce l’abbiamo fatta, oggi varchiamo la soglia di Palazzo Marino. Già in passato ci avevamo provato, invano. Lo facciamo nella giornata odierna nella maniera più ufficiale.

È importante non eccedere in trionfalismi. Eccedere? Neanche accennare a trionfalismi! I festeggiamenti saranno solo e soltanto per il momento finale della nostra battaglia di civiltà, cioè il ritiro del progetto di quell’idiozia devastante chiamata terza pista (più capannonicapannonicapannoni), che già la stragrande maggioranza dell’Italia ha conosciuto e condannato. E proprio il ritiro del Master Plan chiederemo oggi al Comune di Milano.

Ripetiamo, niente trionfalismi, eppure questa giornata rappresenta il punto finora più alto del Comitato VivaViaGaggio. Un successo collettivo per tutte le migliaia di amici che, a vario titolo, hanno sostenuto la causa comune; un successo personale per uno dei nostri tecnico, il Consulente Ambientale Walter Girardi, co-fondatore del Comitato WVG, che prenderà la parola e ci rappresenterà a Palazzo Marino.

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Contattare Vito Gamberale

Buongiorno. Giorni fa abbiamo annunciato che è nostra intenzione contattare Vito Gamberale. Certo, contattare Vito Gamberale non è così semplice come con il tabaccaio del centro, eppure noi ci proveremo, magari scrivendo una lettera aperta proprio su questo blog. Gira e rigira, la domanda sarà una e una sola: caro dottor Gamberale, Lei che sta investendo così tanto nell’acquisto nelle azioni di Sea, che cosa ne pensa del disastroso Master Plan presentato nel Maggio 2011? Che ne pensa della terza pista malpensata più capannonicapannonicapannoni, che distruggerebbe trecentotrenta ettari di Parco del Ticino? Quanto ci piacerebbe che Vito Gamberale ci rispondesse, passeggiando con noi nell’area di brughiera di Via Gaggio. E poi lo porteremmo nella zona fantasma di Lonate Pozzolo, l’area delocalizzata. L’ampliamento dell’aeroporto creerebbe altri scempi analoghi: la distruzione non solo di una terra, ma anche di una comunità. E il passo fra delocalizzazione e deportazione è così breve.

Nel frattempo – ieri, la pubblicazione – l’Espresso si è occupato di Malpensa, di Vito Gamberale, del Comune di Milano [LEGGI]. Già dal titolo, “Milano, aeroporti sotto inchiesta”, si capisce che c’è qualcosa di poco chiaro. L’Italia, di cose poco chiare, è piena zeppa. È piena zozza. Mattia Calise, consigliere comunale di Milano – capogruppo del M5S – e grande amico di Viva Via Gaggio, esterna così sulla sua pagina Facebook: «il sistema Penati saltò fuori per caso. E la storia potrebbe ripetersi a Milano per l’assalto al Bene Comune SEA Aggiorno pertanto – ma solo nei dettagli – il tweet del 3 settembre 2011: “Data un’operazione sgradita ai cittadini ma sostenuta dai partiti, controllando si trova il marcio” (Calise’s postulate!!!)»  Alla lettura dell’articolo, il nostro amico gaggionauta Massimiliano su Facebook ha commentato: «Vi ricordo che uno di nome Fantozzi non ricevette nemmeno emissari venezuelani che con denaro contante volevano incontrarlo per prendersi l’ALITALIA così come era, debiti compresi».  E ancora: «Il problema non sono le persone come Vito Gamberale che da 40 anni sanno come muoversi in certi ambienti e per questo ancora sono lì, il problema è l’ambiente che non favorisce il fatto che insieme a Gamberale si presenti anche un Mr. Smith a discutere se si può investire o meno in qualunque cosa in Italia». La chiosa di Massimiliano è impietosa: «Dico solo che il settore è da abbandonare, sia trasporto civile che merci non produrranno mai utili rapportabili agli investimenti. Costruire nel paese più antropizzato del mondo dopo la CINA altri metri cubi di cemento, anche se senza oneri… Che senso avrebbe a livello imprenditoriale? Uno soltanto purtroppo».

Come scrivevamo ieri, in questo periodo davvero non si riesce più a stare al passo con le notizie sulla Malpensa e terza pista, pubblicate sui mezzi di informazione. Fra i tanti, vi proponiamo un articolo particolarmente interessante dal titolo: “Pisapia, non ha senso svendere Sea per comprare tram” [LEGGI], pubblicato su un sito dal geniale titolo linkiesta.it

Per il resto, ferve l’organizzazione delle nostre attività. Sicuramente l’evento più importante è l’audizione di VivaViaGaggio a Palazzo Marino, il 21 Marzo. Manca veramente poco e stiamo mettendo a punto l’intervento.

C’è poi l’evento del 25 Marzo in Via Gaggio, la proiezione di foto e video sul Parco del Ticino. La macchina della pubblicità è già iniziata. Aiutateci a divulgare il più possibile la notizia, magari stampando il volantino e affiggendolo in una bacheca pubblica di vostra conoscenza.

Per tutte le altre iniziative, vi rimandiamo alla pagina degli appuntamenti.

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