Archive for the ‘Politica’ Category

Supercompensazioni….No grazie!

La vicenda relativa al Master Plan 2035 di Malpensa si arricchisce ogni settimana di nuovi colpi di scena.

I tavoli promossi dall’Assessore regionale di SEA Cattaneo, con il chiaro intento di portare i Sindaci del CUV ad ingoiare il boccone amaro in cambio della promessa di realizzare opere infrastrutturali dalla sempre più dubbiosa utilità, condite con una promessa da marinaio circa le mitigazioni e compensazioni, hanno riservato una grossa e interessante novità.

Il Parco del Ticino ha avanzato una proposta, redatta da tecnici aeroportuali, per poter inserire all’interno dell’attuale sedime aeroportuale i capannoni previsti nella zona della Brughiera, dimostrando che con pochi interventi si possono rispettare benissimo le indicazioni circa le regole di “safety”.

Lasciateci aprire una piccola parentesi, prima di proseguire nella nostra riflessione:

Come Associazione, insieme anche ai comitati, abbiamo sempre chiesto che i capannoni fossero costruiti in una zona diversa da quella della Brughiera, proprio per il grande valore naturalistico e ambientale che questa zona racchiude.

Abbiamo sempre proposto alternative per la costruzione dei capannoni. E queste proposte non hanno mai avuto una risposta.

Peccato che veniamo sempre descritti come quelli che i capannoni non li vogliono.

Tornando alla proposta del Parco del Ticino… concretamente il Parco sta facendo il Parco… e addirittura incarica esperti di aeronautica per aiutare (questa sì che è collaborazione e dialogo con il territorio, altro che le parole vuote pronunciate da SEA) il gestore aeroportuale ad ottenere la costruzione della nuova cargo city ma all’interno dell’attuale sedime proprio per salvaguardare, conservare e proteggere la brughiera.

Il gestore aeroportuale, come sempre del resto, continua ideologicamente a dire NO, senza fornire motivazioni che siano degne di tale nome, a qualsiasi ipotesi che gli viene sottoposta.

Ci piacerebbe sapere, a questo punto, cosa intenda SEA per dialogo con il territorio. Perché se tutte le proposte avanzate vengono scartate a priori, su cosa si potrà dialogare, sul colore delle tapparelle che si trovano sotto le rotte di decollo?

Ma veniamo ai Sindaci del Cuv.

Lo scorso 13 maggio, durante l’assemblea della Comunità del Parco, la Presidente Cristina Chiappa ha ribadito che l’ipotesi 7, cioè quella che prevede l’espansione verso sud della futura zona cargo è impraticabile e non percorribile. Il video è visibile sul sito del Parco del Ticino.

In più il Direttore De Paola ha presentato la proposta studiata con il contributo di chi si occupa di progettazione aeroportuale per una gestione diversa a terra, all’interno delle zone 2 e 2A, i famosi terreni all’interno del sedime aeroportuale vincolati alla realizzazione della terza pista. In più ha chiesto di verificare seriamente la proposta di trasformazione della zona T2 emersa durante il convegno dello scorso 7 maggio a Somma Lombardo.

Nessuno dei Sindaci del CUV presenti in Assemblea ha preso la parola per commentare, criticare o sostenere la proposta del Parco.

Perché questo silenzio? Ci rifacciamo al detto “chi tace acconsente?”

Nei giorni scorsi però durante l’incontro in Regione, i Sindaci hanno tenuto una posizione un po’ ambigua. Cassani, presidente di turno, ha ribadito che la proposta del Parco è simile alla loro (chi l’ha mai vista?) e  ha chiesto che la proposta del Parco fosse messa a verbale, così come il rifiuto di ENAC di prendere in considerazione le proposte arrivate. Però tengono aperto il dialogo rispetto alle opere infrastrutturali promesse da Regione Lombardia come contropartita alla cementificazione della Brughiera.

In più c’è la questione relativa al rumore. La rete di monitoraggio oggi presente è assolutamente insufficiente per effettuare il rilevamento del rumore e soprattutto i dati oggi registrati solo in determinate zone e nemmeno sotto le rotte non sono sufficienti per simulare l’impatto del rumore a terra a fronte di un maggior utilizzo dei voli cargo (soprattutto notturni), così come anticipato da ENAC qualche settimana fa. Ci sono zone ad esempio oggi interessate dai decolli verso sud durante le ore notturne che sono prive di qualsiasi sistema di monitoraggio.

Valori che, vale la pena ricordarlo, sono una media delle misurazioni giornaliere e non tengono assolutamente conto dei valori di picco.

Per quanto riguarda invece la proposta di SEA di cedere una parte di sedime aeroportuale come supercompensazione per il consumo della brughiera ci permettiamo di fare alcune considerazioni.

La prima riguarda la quantità: se ne consumi 44 me ne devi dare 44, non 30, non 40 ma 44. In altri paesi europei le compensazioni vengono fatte prima di iniziare i lavori e in misura maggiore rispetto a quanto disboscato ad esempio. Viene amaramente da considerare che siamo  in Italia, oltretutto in Lombardia.

La seconda invece riguarda la collocazione delle due aree ipotizzate. Quella verso Lonate Pozzolo sarebbe una zona di bosco dove oggi si trova un radar. Una zona che si trova al di là della Via Molinelli. Quale fruizione sociale potrebbe avere? Assolutamente zero!

L’altra zona è quella che oggi SEA tiene vincolata per i futuri sviluppi infrastrutturali, cioè la zona all’interno del sedime aeroportuale individuata per la realizzazione della Terza Pista.

Ma allora la domanda sorge spontanea: se SEA rinuncia a quella zona perché non vuole fare più la Terza Pista e a fronte del fatto che il Parco con la sua proposta ha dimostrato che si possono realizzare in quell’ambito i nuovi capannoni rispettando le indicazioni di safety a terra, perché non costruisce lì i capannoni senza cancellare la brughiera?

Personalmente non ci fidiamo di SEA che annuncia il ritiro della Terza Pista. Lo aveva già fatto in passato salvo poi ripresentarla nel Master Plan 2035 spacciandola per “futuri sviluppi infrastrutturali!”.

L’ultima considerazione riguarda la qualità delle aree prese in considerazione da SEA come supercompensazione.

Siamo di fronte ad aree che da un punto di vista naturalistico ed ecosistemico non sono assolutamente paragonabili e confrontabili.

E’ un po’ come barattare diamanti con zucchine. E questo dimostra, ancora per l’ennesima volta, la scarsissima considerazione che SEA ha nei confronti della brughiera visto che propone come contropartita delle realtà naturalisticamente meno di pregio e di valore. Sempre importanti sia chiaro, ma assolutamente non paragonabili all’unicità, all’eccezionalità e alla rarità della brughiera.

Quella rarità che il mondo scientifico, il Parco del Ticino, le associazioni e i Comitati stanno ormai evidenziando da decenni. Sembra che l’unica a non accorgersene è proprio la società che gestisce l’aeroporto di Milano Malpensa e anche qualche Sindaco che si è dimenticato della richiesta di istituire il SIC/ZPS Brughiere avanzata dal Parco del Ticino nel 2011. Avete mai visto nelle richieste messe sul tavolo dai Sindaci del Cuv questo argomento?

Per fortuna lo stanno facendo i sindaci del Castanese, visto che ad ogni tavolo a cui possono partecipare ripresentano la questione. Bravi!

Francamente ci sembra una proposta decisamente raffazzonata, non credibile e assolutamente irricevibile. Per prendere il prestito le parole del ragioniere più famoso d’Italia…la supercompensazione è una cagata pazzesca!

Sul futuro di Malpensa occorre usare il buon senso.

In queste settimane si rincorrono voci e dichiarazioni su quale espansione dell’aeroporto di Malpensa sia accettabile e digeribile dal territorio, in primis dai sindaci del Cuv.

Per quanto ci riguarda, anche la sola espansione di un centimetro quadrato dell’attuale sedime aeroportuale verso sud è assolutamente inaccettabile.

Se è vero che le previsioni dei numeri del settore cargo che prendiamo per buoni – vorremmo sommessamente ricordare però che le previsioni dei posti di lavoro su Malpensa parlavano di 200.000 lavoratori coinvolti e si sono dimostrate decisamente gonfiate – ci chiediamo perché non vengano presi in considerazione gli spazi all’interno del sedime aeroportuale per ampliare la zona cargo.

Abbiamo letto il Master Plan 2035 e le integrazioni presentate in seconda battuta. È evidente che le alternative suggerite e scritte nelle osservazioni vengono scartate a priori dal gestore aeroportuale senza una motivazione seria e credibile.

Ci sono parecchi ettari all’interno dell’attuale sedime aeroportuale “blindati” per costuire la terza pista. Quale zona migliore per ampliare la zona cargo!!! Si rinunci, una volta per tutte, alla terza pista e si utilizzino quegli spazi per ampliare la zona cargo.

Basterebbe citare il “consumo di suolo” vergine che comporta ogni alternativa presa in considerazione. La parte a sud, quella di brughiera, è un suolo vergine, unico e raro che offre tutta una serie di servizi ecosistemici; purtroppo invece non viene considerato tale, addirittura viene considerato meno di un suolo già urbanizzato e sui cui sono già costruiti capannoni vuoti o usati al 25% della capacità.

Leggiamo che dai 60 ettari iniziali (a cui vanno sommati i 30 vincolati per la terza pista al di fuori del sedime aeroportuale) si voglia passare a 45 ettari…in cambio di alcune “rassicurazioni” circa il recupero e la ricostruzione della brughiera.

Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo ancora: l’habitat di brughiera, per la sua conformazione geomorfologica e pedologica non è assolutamente ricostruibile da nessun’altra parte. Lo dicono gli studi scientifici, le università e chi si occupa di studiare e ha studiato seriamente la brughiera e le lande secche europee.

SEA invece considera, da sempre, la brughiera come una realtà che si possa spostare a piacimento, ricostruire in 6/8 mesi. Non è assolutamente così!

Abbiamo letto sempre nei documenti presentati a supporto del Master Plan 2035, che esiste una brughiera sana e una “brughiera degradata”. Che credibilità ha una società per azioni che per giustificare la cancellazione di un habitat unico e raro si inventa una definizione di “brughiera degradata” che non esiste assolutamente nella nomenclatura scientifica?

Vale anche la pena ricordare che la disciplina internazionale ed europea da indicazioni diverse, rispetto agli ambiti naturali degradati. Questi, seppur degradati, continuano a fornire servizi ecosistemici, detto ciò questo degrado deve essere eliminato intervenendo migliorando l’ambiente naturale, piantumando nuove essenze e certo non cancellando in maniera irreversibile questi ambiti naturali ricoprendoli di colate di cemento e asfalto come invece vorrebbe fare SEA.

Abbiamo letto articoli e dichiarazioni che parlano di opere di compensazioni e di mitigazione per far “digerire” l’ampliamento del sedime aeroportuale. Si ignora volutamente che il piano del verde di Malpensa 2000, così come tutte le opere di mitigazione e compensazione previste dal Decreto D’Alema, al 99% non sono mai state realizzate.

Vale la pena poi ricordare che la zona interessata oggi dall’espansione del sedime aeroportuale cancellando la brughiera era una delle zone individuate per operazioni di ripiantumazione e di rispristino del verde. Ovviamente mai realizzate! MAI-REALIZZATE.

Quale credibilità possono avere questi soggetti? Semplicemente nessuna.

La nostra speranza è che i sindaci del Cuv non abbocchino a questa proposta. Chi non ha realizzato le opere di mitigazione e compensazione nel corso degli ultimi vent’anni, ripropone ora le stesse cose non realizzate in cambio appunto di una devastazione ambientale, cancellando la brughiera.

Davano garanzie di realizzazione vent’anni fa e abbiamo visto solo quanto non hanno fatto. Ripropongono le stesse garanzie oggi, ma dovrebbe essere evidente che hanno perso ogni credibilità.

Per favore, che si usi tutti il buon senso e non si permetta di distruggere la brughiera!

Interroghiamo i candidati alle elezioni regionali

Anche per questa tornata elettorale, come consuetudine, abbiamo preso “carta e penna” e ci siamo permessi di indirizzare tre domande agli aspiranti candidati alla carica di Consigliere Regionale per il collegio della provincia di Varese. Continua a leggere

Ritiro…e Accettazione.

Pubblichiamo,  in modo che possano essere a disposizione di tutti,  due documenti.  Il primo è la richiesta a firma ENAC di ritiro del Master Plan, mentre il secondo è l’accettazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare che chiude la procedura e la archivia.

Questo slideshow richiede JavaScript.

 

Qui potete trovare i due testi ufficiali:

Enac_ritiroMP

DVA-2014-0023868

 

Sono scritti entrambi in burocratese… ma mai come questa volta il burocratese è poesia.

 

Domande ai candidati 2014

Ebbene sí, VivaViaGaggio è una gran curiosona e non smette di fare domande. Questa volta tocca ai tre candidati per la carica di Sindaco di Lonate Pozzolo. Se qualcuno ancora non lo sapesse, per il paese piú interessato dal Master plan di Malpensa tra poco ci saranno le elezioni amministrative, a cui si presenteranno tre liste civiche. Come piú volte ribadito, la nostra Associazione è apartitica e apolitica: ció non toglie che l’interesse per il territorio e i suoi abitanti non ci esima dal confrontarci con chi ci amministra e decide sul nostro futuro. Per questo motivo, nei giorni scorsi abbiamo inviato una mail con alcune domande ai relativi candidati sindaco delle tre liste, eccole :

  • Sapreste descrivere brevemente in cosa consiste il Master plan e le ultime variazioni presentate da SEA al Ministero?
  • In merito al Master plan di SEA, come intenderete procedere se eletti?
  • L’alta densità di popolazione nei pressi dell’aeroporto è un fattore da non sottovalutare: sapete quali rischi corrono i cittadini in termini di salute e qualità della vita?
  • Malpensa viene spesso descritta come principale – quando non unica – fonte di lavoro per i cittadini dei Comuni circostanti: sapete descrivere le condizioni e la qualità del lavoro all’interno dell’aeroporto?
  • Il nostro territorio si trova all’interno del Parco Naturale della Valle del Ticino, il più grande parco fluviale europeo. Quali sono le vostre ricette per realizzare il giusto equilibrio tra Aeroporto, Parco e Comune di Lonate?
  • Il Comune di Lonate si è impegnato nel progetto dell’Ecomuseo della Brughiera e di Via Gaggio, ma a tutt’oggi il progetto è bloccato: come intende risolvere questo blocco?

Quando riceveremo le risposte  le pubblicheremo sul nostro blog: sará compito del (e)lettore interpretare giustamente l’informazione e scegliere il candidato che piú lo rappresenta. Il nostro auspicio: #NOmasterplanMXP

1- risposte RIVOLTA Danilo (candidato Sindaco Lista Per Lonate): http://forzaitalialonatepozzolo.blogspot.it/2014/05/risposte-al-comitato-di-viva-via-gaggio.html#more

2 – risposte di Luca PERENCIN – DU (candidato Sindaco Lista Democratici Uniti)

A pensar male si fa peccato, ma…

Sulle ultime modifiche che SEA ha presentato al proprio Master Plan abbiamo giá espresso le nostre opinioni. Lo stesso hanno fatto le associazioni ambientaliste e i sindaci del Castanese. Infine, lo scorso venerdì 11 Aprile, anche l’Assemblea della Comunità del Parco del Ticino ha approvato una comunicazione da inviare a tutti gli enti interessati dove ribadisce la propria posizione a fronte delle nuove modifiche.

Peró.

Continua a leggere

Del Tenno

In questi giorni abbiamo potuto leggere sulla stampa locale le dichiarazioni di Maurizio del Tenno, Assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia.

Soltanto qualche mese fa l’Assessore Del Tenno approvava in Giunta la famosa Delibera della Vergogna, nella quale si ribadiva la necessità della Terza Pista e la compatibilità del Master Plan.

Quale credibilità e peso possiamo dare alle sue dichiarazioni? O più semplicemente, cari gaggionauti, queste sue parole vi convincono?

IMG00269-20121115-1546

Continua a leggere

Caro Rizzi…non prendiamoci in giro!

Caro consigliere Rizzi, ci permettiamo di farle notare che anche noi siamo in grado di leggere e soprattutto siamo in grado di capire quello che leggiamo.

Sulla famosa Delibera n. X/13 del 3 Aprile 2013 lei ha affermato pubblicamente che ” il parere non è favorevole e che riconosce le istanze del territorio”.

Ecco appunto, le istanze.  Si è mai soffermato a leggere le delibere di contrarietà al Master Plan che il territorio ha  fatto in questi anni?

Si è mai fermato a leggere le osservazioni che Associazioni, Comitati e semplici cittadini hanno mandato alla Commissione Nazionale Via/Vas?

In tutti questi documenti, le istanze del territorio dicevano chiaramente NO, ed invitavano la Commissione Nazionale ad esprimere un parere ambientale NEGATIVO al Master Plan.

Nella delibera invece si legge:

“risulta COERENTE con il contesto pianificatorio regionale e in particolare con il PTR (Piano Territoriale Regionale) del 19 gennaio 2010 (d.c.r. VIII/951) e con il Piano regionale di sviluppo (PRS) della IX legislatura (approvato con deliberazione del Consiglio regionale IX/56 del 28.09.2010), nonché con il Piano nazionale degli aeroporti, con le prospettive di sviluppo del traffico passeggeri e con gli obiettivi di aumento della competitività e razionalizzazione dei flussi di traffico merci sottesi alla programmazione regionale di settore;

Anche solo considerando l’aspetto formale di questo passaggio vorremmo subito sottolineare che il Piano Nazionale del Trasporto Aereo è stato presentato nel gennaio 2013, molto tempo dopo la presentazione e l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A) del Master Plan avvenuta nel Maggio  2011 e quindi questa coerenza ci sembra tutta da dimostrare.

Al punto seguente del deliberato poi si richiamano gli impegni finanziari dove, insieme alla copertura economica per “abbattere” parte degli immobili delocalizzati (quelli relativi ai famosi e famigerati  12 milioni), si chiede di individuare le risorse per LA DELOCALIZZAZIONE DELLA FRAZIONE DI TORNAVENTO.

Ma come “delocalizzare Tornavento”? Ci scusi, ma lei diceva mica che il parere Regionale NON è favorevole?!?

Se il parere non è favorevole, come lei sostiene, come mai si chiede di trovare le risorse per delocalizzare Tornavento?

Tornavento oggi non è interessata dal rumore e dall’attività aeroportuale in modo tale da rientrare in un ipotesi di delocalizzazione;  l’eventuale delocalizzazione ci sarà un domani con la realizzazione della Terza Pista prevista  nel Master Plan.

C’è qualcosa che non torna nel suo discorso, non le pare?

Ma torniamo alle istanze del territtorio.

Se il territorio (Enti locali, più associazioni ambientaliste e comitati, più cittadini) ha messo nero su bianco nelle delibere e nelle osservazioni la propria contrarietà al Master Plan nella sua completezza, ritenendolo NON COERENTE e NON COMPATIBILE con il TERRITORIO,  come mai lei sostiene che la delibera regionale rispetta queste istanze?

Non entriamo nel merito “partitico” della sue affermazioni. Ci permetta di ricordarle però che parecchi esponenti di rilievo del partito in cui lei milita sono stati veri e propri sponsor del Master Plan di Malpensa, altro che sostenitori delle istanze del territorio! Le vorremmo ricordare inoltre che l’ex Presidente del Consiglio Regionale Boni (suo collega) sosteneva addirittura che non ci si dovesse fermare solo alla realizzazione della terza pista, ma che bisognava farne addirittura una quarta!

Il fatto che poi lei definisca “erronee informazioni” quelle diffuse sulla stampa ci fa sorridere. I giornalisti e chiunque abbia un minimo di raziocinio e che abbia seguito le vicende di questi ultimi 3 anni sa benissimo quali sono le istanze del territorio e soprattutto è in grado di capire che la Delibera Regionale approvata negli scorsi giorni non le sostiene per nulla!

La delibera nella parte “tecnica” mette in evidenza le mancanze del Master Plan e pone l’accento su alcuni aspetti preoccupanti come la perdita di biodiversità e di habitat, i rischi per la salute umana (tutte questioni da sempre sostenute nelle Osservazioni).  Ma la cosa “assurda” è che pur mettendo in evidenza questi aspetti, che sono decisamente più che sufficienti per esprimere un parere assolutamente negativo, la Giunta Regionale non riesce a considerarli gravi e inevitabili e arriva invece a formulare il parere positivo.

Decisamente incoerente e illogico,  non le sembra?

Malpensa, palla al centro

L’articolo dal titolo ” Malpensa torni al centro” a firma Angelo Perna su La Prealpina del 22 Gennaio 2013 ci permette di fare alcune riflessioni a voce alta su questa vicenda tipicamente italiana.

20130122_Prealpina_P24_mxp copia

Nei post precedenti abbiamo sempre scritto dell’importanza che il Piano Nazionale del Trasporto Aereo riveste per il sistema Italia, per la sua funzione strategica rivolta al futuro.

Una visione, quella strategica, completamente in antitesi alla “politica del campanile” (o, in questo caso, della torre di controllo) che ha governato le scelte in questo settore dagli anni ’80 fino ad oggi. Con i risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi, a 50 km l’uno dall’altro. Continua a leggere

“Gamberale! Chi è costui?”

<“Gamberale! Chi era costui?” ruminava tra sè don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti>

Chiediamo scusa al Manzoni se prendiamo in prestito questa sua frase de “I promessi sposi”, ma pensiamo sia ideale per spiegare ai nostri lettori chi è Vito Gamberale, Amministratore Delegato dei Fondi Italiani per le infrastrutture (F2I), apparso prepotentemente sul palcoscenico aeroportuale italiano.

Questo post ci permetterà inoltre di spiegarvi chi sta investendo nel sistema infrastrutturale (e non solo ) del nostro paese in settori chiave come i trasporti, il ciclo dei rifiuti, l’energia e la sanità.

Continua a leggere

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: