VIA e VAS, tu chiamale se vuoi differenze (sostanziali!)

Pubblichiamo, in continuità con il precedente post relativo al Nuovo Master Plan 2035, le definizioni e le indicazioni giuridiche e normative relative alla Valutazione di Impatto Ambientale V.I.A. e alla Valutazione di Impatto Ambientale Strategica V.A.S.

Punto di riferimento è il Testo Unico Ambientale o Codice dell’Ambiente la D.lgs 3 aprile 2006, n. 152.

La parte Seconda si occupa appunto di: Procedure per la valutazione ambientale strategica (vas), per la valutazione dell’impatto ambientale (via) e per l’autorizzazione integrata ambientale (ippc).

Troviamo le prime sostanziali differenze nel momento in cui si parla delle finalità degli strumenti:

3. La valutazione ambientale di piani, programmi e progetti ha la finalità di assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica. Per mezzo della stessa si affronta la determinazione della valutazione preventiva integrata degli impatti ambientali nello svolgimento delle attività normative e amministrative, di informazione ambientale, di pianificazione e programmazione.

4. In tale ambito:

a) la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. Qui si parla di V.A.S.

b) la valutazione ambientale dei progetti ha la finalità di proteggere la salute umana, contribuire con un miglior ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione degli ecosistemi in quanto risorse essenziali per la vita. A questo scopo essa individua, descrive e valuta, in modo appropriato, per ciascun caso particolare e secondo le disposizioni del presente decreto, gli impatti ambientali di un progetto come definiti all’articolo 5, comma 1, lettera c); (lettera così sostituita dall’art. 1 del d.lgs. n. 104 del 2017). Qui si parla di V.I.A

All’articolo 6 della 152/2006 abbiamo un’ulteriore conferma della differenza dei due strumenti:

al punto 1: La valutazione ambientale strategica riguarda i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale.

al punto 5. La valutazione d’impatto ambientale si applica ai progetti che possono avere impatti ambientali significativi e negativi, come definiti all’articolo 5, comma 1, lettera c). (comma così sostituito dall’art. 3 del d.lgs. n. 104 del 2017).

Al titolo II della Parte Seconda dall’articolo 11 all’articolo 18 viene disciplinato lo strumento della Valutazione di Impatto Ambientale Strategica V.A.S.

Al titolo III della Parte Seconda dall’articolo 19 all’articolo 29 viene disciplinato lo strumento della Valutazione di Impatto Ambientale V.I.A.

Queste sono le norme ed è abbastanza intuitivo e facile comprendere che siamo di fronte a due strumenti diversi che soprattutto si applicano a fattispecie diverse:

  • singolo progetto si applica la V.I.A.;
  • piani e programmi si applica la V.A.S.;

I Piani e Programmi riguardano tutta una pluralità di opere che si vorrebbe realizzare in un determinato territorio. Nel varesotto esisteva appunto il Piano d’Area Malpensa che riguarda appunto tutta una serie di opere (pubbliche o proposte da privati) che si immagina di poter realizzare in un determinato territorio.

Le finalità inoltre ci aiutano a comprendere una cosa fondamentale che tra l’altro diciamo da quando abbiamo iniziato la nostra attività: con la V.A.S. vado a decidere quali opere porteranno benefici sociali, economici e ambientali ad un determinato territorio mentre la V.I.A. ci aiuterà a capire come costruire al meglio le opere stesse, massimizzando gli effetti positivi e minimizzando quelli negativi.

In soldoni e anche in maniera molto semplice queste sono le differenze e soprattutto sono le cose di cui questo territorio ha bisogno per rendere l’aeroporto compatibile con il territorio.

Vi chiederete o vi starete chiedendo il perché di questo post.

Perché siamo tassonomici e non nozionistici. Tutto questo per la precisione.

Cit. Massimo Alfredo Giuseppe Maria Buscemi

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