In questi giorni si sta facendo un gran parlare del rapporto tra Linate e Malpensa,entrambi aeroporti gestiti da SEA.
La questione è molto semplice: il mercato e le sue leggi hanno fatto sí che molte compagnie aeree abbandonassero Malpensa per approdare a Linate, così come altre compagnie abbiano deciso di partire “solo” da Linate e non da Malpensa.
La colpa viene data appunto al mercato, e al fatto che Linate oggi, operi senza rispettare un decreto, il Decreto Bersani che impone una serie di limitazioni sulla capacità di utilizzo.
I titoli dei pro-malpensa su questo tema si sono sprecati: “Linate cannibalizza Malpensa” – “Ridimensioniamo (chiudiamo) Linate per potenziare Malpensa”.
Ma sulla stampa, in queste ultime settimane, è apparso anche questo articolo. Ecco, per esempio, l’articolo de “La Provincia di Varese”:
In questo caso è il Presidente di Sacbo (la società che gestice l’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio), ad accusare la SEA di volerle sottrare rotte e compagnie. Il caso eclatante è quello di DHL, leader mondiale del trasporto merci che ha una propria base operativa a Orio al Serio e che SEA invece vorrebbe portare solo a Malpensa. A fronte delle accuse di Sacbo, SEA risponde che è il mercato che fa compiere certe scelte. Sí, avete letto bene, quel mercato tanto osteggiato e tanto criticato che porta via le compagnie aeree da Malpensa. Le considerazioni che potrebbero sorgere sono molteplici, noi vogliamo rimarcare una cosa: l’assenza di una visione strategica generale del comparto aereo a livello italiano che dovrebbe trovare spazio nel Piano Nazionale del Trasporto aereo è ancora ben lontana dal venire alla luce. L’ultima programmazione era stata fatta negli anni ’80 ed è rimasta tutta o quasi sulla carta, con la conseguenza che nel corso dei decenni ognuno si è sentito libero di costruire, aprire o ampliare aeroporti senza una visione globale.
Oggi quindi ci troviamo con moltissimi aeroporti a pochi chilometri di distanza, una serie di progetti di ampliamento come il Master Plan di SEA per Malpensa, ma anche i Master Plan degli aeroporto di Torino, Bologna e Cagliari che ancora una volta vengono pensati e progettati senza un confronto, senza un ragionamento sul sistema nazionale del trasporto aereo.
E proprio riguardo a Malpensa, ma anche agli altri aeroporti, il Coordinatore della Sottocommmissionee VIA/VAS nel verbale n.10/2011 del 20 Ottobre 2011 scriveva:
“si ritiene inoltre necessario che sia fornito dalle Società proponenti un quadro programmatico coerente che espliciti il raccordo fra le opere prospettate e il quadro nazionale”.
Vedremo quali saranno questi ragionamenti e se mai verranno fatti, oppure se continuerà questo modus operandi di far costruire tutto a tutti, come ricorda spesso il Presidente della Provincia di Como “Cari Comaschi, non preoccupatevi: anche Como avrà il suo aeroporto!”
Non ce ne voglia nessuno se però, in questa diatriba tra Malpensa e Orio al Serio, noi siamo tutti bergamaschi!
Posted by “Morte tua, vita mia”, il lavoro a Malpensa (e altrove) « VIVA VIA GAGGIO on 19 aprile 2012 at 11:31 am
[…] Al Serio. Salvi mille posti di lavoro”. Della vicenda avevamo già parlato su questo blog. [LEGGI] Lo spauracchio era proprio il trasferimento della compagnia a Malpensa. E qua il fronte della […]
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