Una piacevole sorpresa. Sì, perché, se lo diciamo noi… eh, quelli lì sono di parte. Se, però, lo dice un professionista della comunicazione, allora è proprio vero. [LEGGI il blog di Francesco Vignotto]
Ricordate quella porcata di slogan, di cui avevamo parlato giorni fa? “Coltiviamo il cielo per far crescere il territorio”. [LEGGI] Firma: SEA. Campeggiava – e probabilmente campeggia ancora – sui muri dell’aeroporto di Malpensa. Lo vedemmo e fu difficile per noi restare in equilibrio. Barcollammo. Ma come si può scrivere una porcheria simile? “Coltiviamo il cielo”: con che sostanze? “Far crescere il territorio”: quale territorio? Quello dello Stato Libero di SEA – Malpensa; quello di una proprietà privata e non certo il territorio di tutti, quello dei Comuni attorno all’aeroporto. Otto mesi fa Sea Malpensa ha presentato un progetto che prevede l’espansione dei suoi confini, inglobando e ingoiando 330 ettari (330 campi da calcio) di brughiera del Parco del Ticino. Alla faccia del far crescere il territorio.
Chi è quel genio che ha partorito lo slogan? Non lo sappiamo. All’interno del Comitato WVG ci siamo divisi: c’è chi in quello slogan ha individuato una precisa ricerca, con sofisticate tecniche di mistificazione; altri, invece, l’hanno bollata come schifezza bella e buona. Comunque sia, ora sappiamo che quella propaganda degna di recenti regimi, tristemente ricordati, genera sconcerto anche da parte da altre persone.
Al di là di tutto, care amiche e cari amici, non facciamoci prendere per i fondelli.
…perché la dignità, una volta persa, non si può ricomprare in un ipermercato. Neanche nelle nuove aperture domenicali.
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